Dal 1. gennaio 2025 sarà possibile riscattare retroattivamente le prestazioni nel pilastro 3a. Lo ha deciso il Consiglio federale. La modifica permetterà a coloro che non fossero riusciti a versare i contributi alla loro previdenza individuale vincolata, oppure a farlo solo parzialmente, di colmare le lacune contributive mediante riscatti retroattivi (per i 10 anni precedenti).
La riforma comporterà minori entrate per le casse pubbliche comprese tra 300 e 600 milioni di franchi all'anno. L'importo massimo del riscatto sarà pari al cosidetto "piccolo contributo" (ossia all'ammontare che possono versare nel pilastro 3a le persone affiliate a una cassa pensione). Tale importo (per il 2025 pari a 7'258 franchi) si aggiunge al contributo ordinario. Entrambi i versamenti potranno essere dedotti dalle imposte.
Potranno versare un riscatto solo coloro che dispongono di un reddito lavorativo soggetto all'AVS sia nell'anno per il quale sono versati retroattivamente i contributi, sia in quello in cui viene effettuato il riscatto. Per esempio, se nel 2025 un lavoratore vuole versare il riscatto per l'anno 2018, deve aver versato contributi all'AVS sia nel 2025, sia nel 2018. Inoltre, il riscatto sarà possibile soltanto se nell'anno in cui viene effettuato viene versato l'importo massimo del contributo ordinario.
Stando a una prima stima, la modifica di ordinanza comporterà una riduzione dell'entrata complessiva dell'imposta federale diretta compresa tra i 100 e 150 milioni di franchi all'anno. A livello di Cantoni e Comuni, la diminuzione del gettito dell'imposta sul reddito si tradurrà versosimilmente in un importo annuo tra i 200 e i 450 milioni di franchi. Lo scorso 20 settembre, il Governo aveva deciso di adeguare alcuni elementi dei privilegi fiscali nel 2. e nel 3. pilastro. Presumibilmente alla fine di gennaio, l'Esecutivo presenterà le modalità del futuro trattamento fiscale dei prelievi di capitale.
Corriere del Ticino, numero 256, 7 novembre 2024